domenica 11 aprile 2010

Il significato del Mac by Unamelaalgiorno.it



La verità è, nient’altro, che un insieme di simboli condivisi.


Il simbolo, dipende da un sistema di segni, tale che un rapporto di un segno con il suo referente risulta arbitrario, e dipendente solo dalla sua posizione all’interno del sistema di segni che definisce ciò che esso “rappresenta”. Di conseguenza, i simboli dipendono dall’esistenza di un “linguaggio” che contenga un sistema di segni ordinato e governato da regole. Questo linguaggio è ciò che, comunemente, chiamiamo cultura.

Questo significa che la verità è tale perché viene considerata tale all’interno di una data cultura. Ad esempio, all’interno di una cultura politeista, è vera l’esistenza di più divinità. L’elevata diffusione di Windows, nonostante i limiti evidenti e conosciuti di questo sistema, dipende dal fatto che esso è stato trasformato in una “verità”. Windows, in virtù della sua provenienza da un azienda che fornisce solo il sistema, ha un prezzo più basso e può essere installato su diverse piattaforme hardware. Di conseguenza, un produttore dihardware, installerà, automaticamente, Windows sulla propria macchina.

L’aumento delle vendite dei computer, conseguente all’entrata di questo strumento nella quotidianità di quasi tutte le famiglie, ha generato, conseguentemente, una mole di sistemi hardware con Windows preinstallato, favorendone la diffusione. Se proviamo ad entrare in qualsiasi negozio di computer, troveremo macchine conWindows.

Apple, fabbrica computer oltre ai sistemi operativi, di conseguenza, acquistare un Mac, equivale ad acquistare una specifica macchina progettata in funzione del suo sistema. La reciproca adattabilità dihardware e software, consente di realizzare sistemi che funzionano meglio. Ciò, dipende dal fatto che il produttore dell’hardware, essendo il medesimo produttore del software, conosce perfettamente il sistema operativo e sa come configurarlo.

I produttori di PC, invece, devono realizzare hardware adatto ad un software che conoscono parzialmente, preoccupandosi di progettare driver “ad hoc” che consentendo al proprio hardware di adattarsi al sistema senza che, però, il sistema si adatti all’hardware.

Non ci si può stupire, quindi, se un semplice aggiornamento riesce a mandare in tilt 8 GB di codice in quanto può capitare che l’hardware non riesca ad integrarsi col nuovo codice.

Una riga di codice non funzionale può compromettere la stabilità di un intero sistema.

Immaginiamo una tazza di caffè, se accidentalmente aggiungiamo del sale invece dello zucchero, mandiamo all’aria mesi di coltivazione, raccolta, tostatura, preparazione e bollitura. Un singolo ingrediente manda a monte il lavoro di diverse persone.

Tuttavia, Windows, costa poco ed è onnipresente. Questo significa che, alcune persone, ignorano l’esistenza di alternative a Windows.

Windows, è riuscito a divenire parte integrante della società al punto che pensiamo ad esso come se fosse una regola universale, una verità appunto. Basta andare in qualsiasi negozio, alla stazione, in videoteca, per notare che Windows è ovunque e, volenti o nolenti, dobbiamo comunque utilizzarlo. D’altro canto, quando si è immersi all’interno di una determinata cultura, proprio come la mosca dentro la bottiglia, non riusciamo a vederne i limiti. Se proviamo ad uscire da questa cultura e guardarla con occhio critico, cosa che si può fare solo guardandola attraverso un’altra cultura, riusciamo a capire cosa non funziona e a reagire di conseguenza.

Immaginiamo di salpare verso l’America precolombiana. In quel tempo, l’intero continente, era abitato da persone di aspetto e cultura differenti dalla nostra (e da quella dei quinquistadores) i cosiddetti Indios. Quando Colombo si trovò faccia a faccia con una di queste persone, comincio a giudicarlo in base alla propria cultura e l’Indios fece altrettanto. Se Colombo si fosse immedesimato in questa persona e si fosse chiesto: “cosa pensa di me?”, se si fosse guardato attraverso gli occhi dell’”altro” avrebbe sicuramente scoperto i limiti della sua cultura ed evitato secoli di schiavitù e violenze. Di conseguenza, quando proviamo a guardare la nostra società uscendo dal punto di vista di “Windows” riusciamo finalmente a scoprire tutti i limiti di questo sistema a cominciamo a cercare delle alternative.

Chi sceglie Mac, in un certo senso, sceglie di sfuggire a questa “verità” socialmente costruita che èWindows per passare ad un sistema più stabile. A questo punto, i 600 € di differenza tra un PC ed unMacBook acquistano un senso.

Quanti di voi, tra una mozzarella fresca da 4 € e una avariata da 98 centesimi, sceglierebbe la seconda? Probabilmente se abitaste in un paese dove si vendono mozzarelle avariate, la mozzarella fresca sarebbe vista come un lusso. Ma chi è abituato a vivere in un paese dove la mozzarella fresca è disponibile ogni giorno sicuramente la preferisce a quella avariata, a prescindere dal prezzo.

A quanti affermano che il Mac rappresenta uno stile di vita, rispondo che hanno probabilmente ragione. Uno stile di vita, in effetti, non è altro che un insieme di significati. Come abbiamo visto, i significati, essendo costituiti da un insieme di simboli, socialmente condivisi, non sono altro che un prodotto culturale; un punto di vista!

Prendiamo un esempio concreto. In cinese la frase 黄书 (huang shu), libro giallo ha un significato differente dall’italiano. Il libro giallo, che in Italia è in genere un romanzo poliziesco, in Cina è un libro porno! Quindi, mentre nella società italiana è opinione condivisa che un libro giallo sia un romanzo poliziesco, in Cina penserebbero che sono pazzo se affermassi che l’ispettore X del libro giallo che sto leggendo, ha rinvenuto due cadaveri ed ha intrapreso un’azione investigativa per trovare l’assassino.

Il senso comune, l’insieme dei significati condivisi in una determinata cultura, serve a spiegare le incongruenze tra i comportamenti, oltre a fornire il codice condiviso attraverso il quale interpretare il linguaggio. Ad esempio, se vedo una persona avvicinarsi ad un microfono ed iniziare a cantare, mi darò come spiegazione il fatto che sia un cantante. Se una persona, invece, si avvicina al microfono e lo smonta, penserò che è un tecnico venuto a ripararlo oppure un vandalo che vuole romperlo. Le verità, quindi, non sono altro che interpretazioni di simboli mediante i significati che troviamo nel nostro senso comune. Se un nostro amico dice di voler acquistare un computer e torna a casa con un PC, non ci faremo caso perché fa parte dell’ordinario. Se il nostro amico si reca in un APR o in un Apple Store ed acquista un Mac, ci daremo come spiegazione il fatto che ama la moda, fa il grafico oppure che aveva soldi in più da buttare. Pochi penseranno che, in realtà, il nostro amico ha comprato un Mac perché funziona meglio. Il limite della verità è costituito dal fatto che “se uno pensa che qualcosa sia vero” allora “è vero”. Esempio: prima di Copernico si pensava che la terra fosse quadrata e ciò era verità. Oggi sappiamo che la terra è rotonda e questo è verità. La nostra società ci “impone” di usare Windows e questo, per molti, è verità.

Noi che usiamo Mac, sappiamo che Windows è un sistema fallato e anche questa è verità. L’unico modo per uscire da questa disputa, è quello di assumere il punto di vista dell’altro e “guardarci” come l’altro ci guarderebbe. Agli occhi di un normale utilizzatore WindowsMac è un sistema estraneo, di nicchia, con pochi programmi ed usi specifici. Dovremmo far provare a queste persone un Mac per qualche tempo e, sicuramente, cambierebbero idea.

Per chi usa MacWindows è un sistema poco sicuro, inaffidabile, pieno di programmi inutili. Se fossimo costretti ad usarlo, però, ci accorgeremmo che con due antivirus, una quotidiana pulizia del softwaresuperfluo e 20 aggiornamenti a settimana, non è poi così male.

Prima di criticare ciò che non si conosce e di prendere una determinata posizione, bisognerebbe ricordare che “ognuno è specchio dell’altro e riflette chi passa”. Se applichiamo questo principio alla quotidianità, riusciamo a comprendere il perché delle differenze. Ogni caratteristica, ogni comportamento, acquistano un senso solo all’interno del contesto che li ha generati. Se proviamo ad esaminarli, snaturandoli dal loro contesto, secondo leggi universali, perdono senso.

Sulla base di questo principio, qualcuno potra pensare che, non esistendo nessuna verità universalmente valida, nessun Mac può essere assolutamente migliore di Windows e nessun Windows potrà mai essere migliore di un Mac.

In realtà non è così! Noi, siamo immersi all’interno della nostra cultura, al di fuori della quale non esisteremmo. Questo significa che per comprendere un comportamento dobbiamo assumere il punto di vista dell’altro e valutarlo nel suo conteso, ma poi dobbiamo compiere le nostre scelte e le nostre valutazioni in base al nostro modo di pensare. Ad esempio, per comprendere l’infibulazione dobbiamo inquadrarla nel suo contesto. In Africa, l’infibulazione, consente ad una bambina di divenire donna; chi non si sottopone a questa pratica perde il diritto di essere donna e viene svalutata dalla società. Per comprendere questo comportamento dobbiamo esaminarlo all’interno della cultura africana. Tuttavia, in virtù dei nostri principi, dopo averlo compreso, lo valuteremo secondo i nostri valori etichettandolo, giustamente, come inumano ed ingiusto. Comprendere non significa non giudicare, subire passivamente. Comprendere significa conoscere le ragioni dell’altro. Queste ragioni possono, tuttavia, convergere o differire dalle nostre.

Quindi, posso dire che molta gente usa Windows perché non conosce alternative e, allo stesso tempo, dire che preferisco Mac perché è migliore. Questo atteggiamento (comprendere e valutare) è politicamente corretto ed auspicabile. Non si può criticare un qualcosa senza averlo compreso ma non si può, neppure, astenersi dai giudizi.

Molti utenti Windows, sbagliano perché etichettano negativamente chi usa Mac senza conoscere il motivo di questa scelta. Si basano, quindi, su opinioni di senso comune. Chi usa Mac, critica Windows con cognizione di causa, perché lo conosce e può operare un raffronto.



Fonte Unamelaalgiorno.it


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